Valdichiana Grand Tour


Scopri il territorio a bordo del Bus Sightseeing, con audioguida in 6 lingue: Italiano, Francese, Inglese, Spagnolo, Tedesco, Russo. Scegli tra 3 diversi itinerari: “Tra Valdichiana e Val d’Orcia”, “Sulle tracce degli etruschi”, “Tra vini e vinsanto”. In ogni località sarà possibile scendere dal bus e risalire alle corse successive, con un unico biglietto “Hop on – Hop off”.
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La vespa e la bici sono certamente il mezzo ideale per poter godere a pieno i paesaggi e concedersi varie soste per poter visitare una pieve in cima ad un colle o rilassarsi all’ombra di una quercia secolare oppure degustare del buon cibo e del buon vino. VACANZE TOSCANE vi offre molti servizi, consegna/ritiro a domicilio, guida turistica, guida ciclo ambientale, tours personalizzati e soprattutto sarete seguiti personalmente dal nostro staff.
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Il Clan di Giano

Visita i nostri shop in Piazza Italia e in Via Casini per acquistare i simpaticissimi gadget del Clan di Giano

[button size=”large” color=”blue” style=”none” new_window=”true” link=”https://www.prolocochiancianoterme.it/wp-content/uploads/2017/11/storia-clan-giano.pdf”]LA STORIA[/button][button size=”large” color=”blue” style=”none” new_window=”true” link=”https://www.prolocochiancianoterme.it/wp-content/uploads/2017/10/MAPPA-CLAN-low.pdf”]MAPPA CLAN DI GIANO[/button][button size=”large” color=”blue” style=”none” new_window=”true” link=”https://www.prolocochiancianoterme.it/wp-content/uploads/2017/10/MAPPA-CHIANCIANO-ristoranti-low.pdf”]MAPPA RISTORANTI[/button][button size=”large” color=”blue” style=”none” new_window=”true” link=”https://www.prolocochiancianoterme.it/wp-content/uploads/2017/10/MAPPA-CHIANCIANO-HOTEL-low.pdf”]MAPPA STRUTTURE RICETTIVE[/button][button size=”large” color=”blue” style=”none” new_window=”true” link=”https://www.prolocochiancianoterme.it/wp-content/uploads/2017/10/FIGURINE-PERSONAGGI.pdf”]FIGURINE DEI PERSONAGGI[/button]

C’era una volta un Villaggio senza nome contornato da boschi, parchi, ulivi, vigne, frutteti e fiori bellissimi. Ogni cosa era illuminata dai colori dell’arcobaleno che splendeva alto nel cielo riflettendosi nei corsi d’acqua limpida che lo attraversavano. Gli abitanti erano sereni e vivevano in tranquillità. Si racconta che un giorno all’improvviso un’intensa nebbia avvolse il villaggio coprendo l’arcobaleno; non si riusciva a vedere niente, l’acqua non c’era più e, il villaggio improvvisamente divenne brullo, grigio e triste.

Tutto questo era avvenuto a causa dell’invidia di un demone dispettoso e furbetto, Mania che bramava di possedere tutti i colori. Assunta la forma di una Volpe, si era intrufolata nel bosco abitato da un gruppo di allegri animaletti dai poteri magici. Li chiamavano il Clan di Giano, perché erano capeggiati da un bellissimo Pavone di nome Giano. Oltre ad essere dotato di molteplici poteri, tra cui la capacità di vedere il passato e prevedere il futuro Giano aveva anche quello di far zampillare dal terreno sorgenti e polle d’acqua. La sua coda di piume colorate proiettava nel cielo l’arcobaleno della felicità. Il pavone era aiutato dai suoi fedeli amici del Clan, a ciascuno dei quali aveva distribuito un potere abbinato a un colore. La Volpe invidiosa, astutamente, entrò nelle sue grazie così Giano le assegnò il colore grigio e il potere di cambiare le stagioni. Mania con uno stratagemma, ingannò tutti e decise che la stagione sarebbe stata l’inverno. Il più grigio inverno mai avuto. Gli umani erano sbigottiti, la nebbia impediva loro di vedere e a fatica, provarono a raggiungere la fonte per prendere l’acqua ma scoprirono che era scomparsa, cercarono e cercarono ma stremati dal freddo e dalla mancanza di viveri, iniziarono ad ammalarsi.

Gli animali cercarono Mania ma lei, era ovviamente sparita, Giano non riusciva a darsi pace ma non si dette per vinto. Per prima cosa chiamò il vento che soffiò via la nebbia, poi raggiunse gli umani, spiegò loro quanto era accaduto e chiese la loro collaborazione per poter rompere l’incantesimo. Conquistò la loro fiducia li pregò di costruire canali e dighe per raccogliere l’acqua che di lì a poco sarebbe scaturita dal sottosuolo ed avrebbe avuto proprietà benefiche e curative. Li rassicurò dicendo che i suoi fedeli amici si sarebbero prodigati per aiutarli e sparì a cercare la volpe. Gli umani, dopo lo stupore iniziale, si organizzarono e, ubbidendo a Giano, iniziarono gli scavi. Una potente Tartaruga che era in letargo si svegliò infastidita da tutto quel rumore, gli uomini, le raccontarono ciò che era accaduto, così la Tartaruga, il cui nome era Heracle, si calmò e comprese che il suo letargo era terminato e il suo compito era quello di aiutare gli umani.

Gli uomini del villaggio lavoravano giorno e notte, le donne pensavano ai bimbi e a sfamare gli uomini che avevano bisogno di energia, ma i viveri scarseggiavano, così alcune di loro decisero di andare a caccia. Lungo il percorso scorsero a grufolare nel bosco un paffuto Porcellino, che, accortosi della loro presenza, si alzò in piedi su due zampe e offrì loro un cesto ricolmo di uva, funghi, castagne e tuberi. Le donne spiegarono l’accaduto e il maialino promise loro che li avrebbe aiutati a preparare succulenti pasti a tutto il villaggio. Lui era Fufluns il maialino rosa che con i frutti della terra era in grado di preparare buone e gustose leccornie in grandi quantità.

Gli anziani del Villaggio davano consigli ai giovani e ragionavano a voce alta su come costruire delle protezioni, come conservare e vendere l’acqua una volta trovata, mentre stavano parlando e progettando il tutto, dalla terra, spuntò uno spinoso Riccio che iniziò ad intrecciare giunchi davanti ai loro occhi e, armato di martello e tenaglie, li convinse che era in grado di aggiustare e fabbricare qualsiasi cosa; era Taitle l’ingegnoso artigiano e il suo colore era il giallo. Accanto a lui la sua fedele amica Menerva, la lupetta dal pelo color argento, che pensava già a come mettere in vendita tutti gli oggetti che sarebbero stati realizzati.

Alcuni anziani si occupavano dei bimbi del villaggio. All’ombra dell’antica querce, raccontavano loro le storie che si tramandavano da generazioni. Appollaiato su un ramo, un giovane Gufo di nome Tagete, strizzò l’occhio ai bambini che lo osservavano e scese tra loro mostrando delle lunghe pergamene. Aveva un bel modo di parlare, e sapeva moltissime storie, aveva il dono della sapienza, ed era felice di condividerla con tutti.

Intanto al villaggio si era presentato un Piccione, era Turms il veloce messaggero. Volava da un capo all’altro del villaggio e nei cumuli di terra scavata trovava il suo nutrimento, i lavoratori, durante le loro pause, lo lasciavano beccare le briciole di pane ed egli li ricambiava riferendo celermente messaggi importanti agli abitanti rimasti al villaggio, li informava di come stavano procedendo i lavori e accompagnava chi volesse recarsi sul luogo degli scavi.

Le mamme erano molto impegnate così venne loro in aiuto Uni, la Cerbiatta che sorvegliava attentamente i bimbi ed era sempre pronta ad intervenire in loro aiuto, li consolava amorevolmente e quando, per la troppa euforia, cadevano procurandosi delle piccole ferite, riusciva sempre a ristabilire, serenità e amore.

Senza gli uomini a difendere il Villaggio, perché impegnati a lavorare, si doveva scongiurare che nessuno approfittasse della momentanea debolezza. Sul villaggio però vegliava Usil, lo Scoiattolo, timido e riservato se ne stava in disparte, era agile e svelto e si arrampicava sull’albero più alto per controllare che nel territorio non ci fosse nulla che potesse turbare la pace del villaggio.

Non ci si poteva occupare degli orti dei giardini e del Verde ma Giano aveva pensato anche a questo e aveva incaricato Selvans il Bruco che viveva all’interno del parco di prendersi cura dei fiori, degli alberi, degli arbusti e di tutta la vegetazione del villaggio. Selvans amava la musica, gli piaceva cantare e ballare, saltava tra i cespugli fioriti facendo allegre pirouettes. Il suo amico Aplu gli faceva compagnia. Era un Coniglio a cui piaceva mangiare l’erbetta e le carote che Selvans curava con tanta dedizione. Il Bruco si arrabbiava ma poi finiva sempre per perdonarlo. Aplu era vivace, sempre in movimento, aveva la capacità di effettuare grandi salti fino a raggiungere le nuvole che solleticava con le sue lunghe orecchie.

Il tempo trascorreva e gli uomini erano ormai arrivati a scavare molto in profondità. Finalmente una polla iniziò a zampillare, l’acqua era fumante, quale stupore quando si accorsero che era calda!

Poi fu la volta di un’altra sorgente, questa era tiepida, leggera e dissetante. Tutto il villaggio si recò felice a vedere le acque. I bambini si schizzavano l’acqua felici mentre tutti gli animali vi si tuffarono invitando i loro amici : “E’ bellissimo” urlavano “Venite a provare!”

Nell’entusiasmo generale, dalle acque apparve orgoglioso Giano, la sua ruota emanava bagliori colorati e le note di una musica allegra danzavano nell’aria. Il Demone Mania era stato sconfitto e sparì, forse rinchiuso per sempre nell’oltretomba. Giano aveva rotto l’incantesimo e riacquistò tutti i suoi poteri. Gli animali e gli umani erano diventati amici e da allora si aiutarono a vicenda, insieme, avevano fatto tornare a splendere il Villaggio che grazie al Clan di Giano ora aveva un nome: Chianciano!

Piscina Comunale di Chianciano Terme

La Piscina Comunale di Chianciano Terme riaprirà per la stagione invernale 2017/18
Centro sportivo con piscine indoor&outdoor e palestra
NUOTO LIBERO, CORSI DI NUOTO, ACQUAFITNESS e TERRAFITNESS
Per informazioni:
Via Abetone 7 – Tel. 0578.30330 – e-mail: chianciano@virtusbuonconvento.it
ORARI SEGRETERIA :
Dal Lunedì al Venerdì 10:30/14:30 – 17:00/20:00
Sabato 10:00/13:00

Equitazione Naturale

Esperienze di EquitazioneNatura le nella cornice delle colline toscane

Horse Watching
Esperienza unica che prevede l’osservazione e l’interazione in libertà ( senza l’utilizzo di strumenti ed attrezzature) con i cavalli del branco nel loro habitat naturale
La durata prevista è di 1.30/2 ore
Il costo è di € 20 a persona.

Gestione del cavallo a terra con passeggiata finale.
Esperienza irripetibile che prevede l’insegnamento della gestione e del controllo a terra del cavallo mediante l’utilizzo della lingua “Equus”, il linguaggio non verbale dei cavalli che è alla base dell’Equitazione Naturale.
La durata prevista è di 3 ore circa.
Il costo è di € 50 a persona

Prime basi dell’ Equitazione Naturale in sella
Esperienza esaltante che vi darà i giusti strumenti per capire la filosofia dell’Equitazione Naturale attraverso la spiegazione e l’insegnamento della tecnica in sella e la salita a cavallo fatta in assenza di morso e imboccature, nel rispetto della natura del cavallo.
La durata prevista è di sei ore da dividere nell’arco della giornata o in due giorni.
Il costo è di € 90 a persona.

Tutte le attività sono disponibili anche in inglese e svedese
Per info: cell: 348 0154655; mail: info@equitazionenaturaleifucoli.it
Facebook: Casanova dei Fucoli Equitazione Naturale

Chianciano Express

Benvenuti a bordo del trenino turistico “Chianciano Express”: il modo migliore per iniziare la visita della città di Chianciano Terme. Sedetevi comodamente e godetevi l’emozione di un tour indimenticabile, accompagnati dal racconto della nostra Audio Video Guida (in 6 lingue), alla scoperta di impianti termali, vie, vicoli e splendide piazze di suggestiva bellezza. Nel tour di 40 minuti, vi immergerete nella magia di una storia millenaria, nella cultura e nelle tradizioni di una città che non smette mai di meravigliare.

Visita il sito: www.chiancianoexpress.it e naviga sulla cartina cliccando nelle lettere per conoscere le fermate e percorsi.

Museo Civico Archeologico

Il Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme, nato nel 1997, è ospitato in un bell’edificio tardo ottocentesco ubicato all’inizio di Via Dante, immediatamente prima del centro storico, nell’ex granaio della fattoria Simoneschi.
La denominazione data al museo è stata voluta per sottolineare lo stretto legame che, sin dalla preistoria, ha legato il nostro territorio alle acque termali; non a caso infatti gli edifici di culto rinvenuti nella zona sono tutti ubicati in prossimità di sorgenti termali tuttora sfruttate a scopi balneo-estetico-terapeutici.
Il ricchissimo museo è considerato tra i più interessanti e pregevoli musei etruschi sia per l’importanza degli oggetti esposti che per il suggestivo e moderno allestimento, nonché per l’attenzione e la disponibilità degli operatori. Tutti i pannelli sono tradotti in inglese, tedesco e francese; i video hanno i sottotitoli in inglese, francese e tedesco.
Il Museo offre, anche, approfondimenti didattici e laboratori per le scuole.
Vengono illustrati, infatti, tutti gli aspetti della vita e della morte degli antichi abitanti, attraverso suggestive ricostruzioni, descrizioni, immagini e brevi video. Particolarmente significativa la sezione sulla “Donna Etrusca” e quella sul “Banchetto Etrusco”. Molto suggestivo il piano interrato, un tempo adibito a cantina, con galleria scavata nelle sabbie marine vecchie di 3 milioni di anni; in questa area si trova la più importante e numerosa collezione di canopi etruschi (vasi cinerari a forma umana) al mondo.
Significativa e fondamentale è la partecipazione dei volontari dell’Associazione Geoarcheologica, che permette alla struttura una vitalità fuori dal comune, organizzando, tra l’altro, con continuità, conferenze a tema, escursioni, spettacoli e degustazioni, per non parlare delle attività di scavo e di restauro.

Opere di rilievo:
– Si segnalano in particolare: la maggior raccolta di canopi con corredo esistente al mondo; il monumento cinerario della “Mater Matuta”, un frontone di terracotta pertinente ad un tempio del II secolo a.C. con statue di grandezza due terzi del naturale; una tomba principesca con ricchissimo corredo di bronzi ed oreficerie; un’altra serie di tombe con buccheri dipinti, cospicua la collezione di ceramiche etrusche a figure nere. Notevole è la raccolta di oreficerie di proprietà comunale.

Nello specifico il museo si articola in sezioni tematiche e topografiche, afferenti alla storia del territorio di Chianciano e raccoglie materiali archeologici rinvenuti nel territorio comunale a seguito di capillari ricerche e scavi: il mondo dei morti, i santuari, le abitazioni, le terme..
La prima sezione del museo è dedicata alle necropoli più importanti, non solo del territorio di Chianciano Terme, ma di tutto l’agro chiusino, situate sul versante settentrionale della valle dell’Astrone, che si estendono nelle località Pedata, Morelli, Morellino e Le Piane.
Nelle necropoli in località Morelli sono state rinvenute le tombe più antiche, databili negli ultimi decenni del VII secolo a.C:, ma nei dintorni sono stati raccolti anche materiali relativi ad insediamenti di età romana; ma la scoperta più clamorosa e quella della tomba principesca di età orientalizzante, scavata nel 1995, che è stata ricostruita a grandezza naturale all’interno di questa sezione del Museo. Essa è costituita da un atrio munito di celle laterali e da una camera rettangolare, la tomba aveva un ricchissimo corredo di arredi in oro, bronzo e numerosissimo vasellame di bucchero.

Cospicui ritrovamenti sono avvenuti in località La Pedata, tra cui l’eccezionale monumento cinerario della MATER MATUTA, la Dea della Maternità, o Bona Dea e pure Tufltha. Essa rappresenta con tutta probabilità, una defunta con il suo bambino e, nella sua bellezza, riflette certamente la grande arte greca.

1000366_628403630555321_1607284448_nLa testa, mobile, fungeva da coperchio e ugualmente mobili sono i piedi. Il corpo, che fa un tutt’uno con il tronco, fu probabilmente ricavato da un unico blocco di pietra. Molto bella è la testa, con capelli divisi sulla fronte, trattenuti da una tenia (una fascia) e ricadenti sulle tempie in bande ondulate; il volto è ovale con grandi occhi a mandorla, sottolineati da pesanti palpebre; il naso è diritto e la bocca con labbra carnose, che ne accentuano l’espressione serena e pensosa insieme. Nell’interno della statua, insieme alle ossa combuste, furono rinvenuti: uno spillone d’oro con decorazione granulare; un anello d’oro massiccio decorato da una figura di guerriero in rilievo; due orecchini a spirale filigranati; un balsamario greco, a testa femminile. Nel 1888 la MATER MATUTA fu venduta dal proprietario del terreno dove fu rinvenuta, Sig. Pacchiarotti, al Museo Archeologico di Firenze, e dove subì dei danni rilevanti durante l’alluvione del 1966 e dove si trova tutt’ora, dopo uno stupendo intervento di restauro; mentre nel nostro Museo Archeologico delle Acque è esposta una splendida copia.
Sempre in località “La Pedata” è stato rinvenuto lo splendido complesso funerario, considerato uno dei più pregiati capolavori dell’arte etrusca del V secolo a.C. Esso presenta una Lasa, divinità femminile etrusca alata, che accompagna il defunto nell’Ade; l braccio disteso del defunto doveva originariamente reggere una patera (un piatto), con, presumibilmente, un’offerta alla Dea. Anche questo importante si trova al Museo Archeologico Nazionale di Firenze, mentre nel Museo Archeologico delle Acque è esposta una splendida copia.

ok.L’esposizione dei materiali delle necropoli continua al piano seminterrato, molto ricca ed affascinante la collezione dei canopi provenienti dagli scavi nella necropoli di Tolle, presso il valico della Foce. Questa è la collezione di canopi etruschi con corredo più importante e consistente al mondo.
Qui l’effetto scenografiche della galleria scavata nella sabbia della collina si sposa perfettamente con le suggestive ricostruzioni delle camere sepolcrali nelle varie tipologie: a ziro, a camera, a cassone e con i misteriosi cinerari a forma umana detti canopi. Al termine di questa galleria spicca l’imponente figura della Mater Matuta che introduce l’esposizione sulla figura della donna nella società etrusca, illustrando l’importante ruolo che essa svolgeva contrariamente a quanto succedeva nelle altre civiltà coeve.

La sala attigua ospita diverse collezioni private donate al Museo di Chianciano Terme negli ultimi anni. Spicca per importanza la raccolta Terrosi, impreziosita da un bel gruppo di oreficerie etrusche di età orientalizzante e arcaica.

17Entriamo ora nel regno della sacralità e della religiosità etrusca, nella seconda sezione; in questo piano infatti si possono ammirare i resti di un santuario etrusco di IV° sec. a.C. recuperato in prossimità della sorgente Sillene; in particolare i resti di una splendida biga in bronzo con doppio tiro probabilmente guidata da Diana Selena dea protettrice delle acque. In questa sala sono illustrati i principi fondamentali della religiosità etrusca sia con pannelli con video. Si passa poi alla sala principale e alla terza sezione, dove viene offerta la ricostruzione a grandezza naturale di un frontone templare etrusco posto nei pressi della sorgente dei Fucoli: gli scavi hanno permesso di recuperare alcune statue e un monumentale frontone in terracotta che ornava un edificio sacro nella valle dell’Astrone, non lontano dalla sorgente dei Fucoli e dedicato ad una divinità salutare. Si ammira una splendida figura femminile alata, raffigurata nell’atto di spiccare il volo, forse la dea Thesan, ed una enigmatica testa virile barbata.

donna-alataNello stesso piano è presente anche la ricostruzione di alcuni ambienti di una fattoria etrusca, rinvenuta presso Poggio Bacherina, della quale si segnalano gli strumenti per la produzione del vino e le tecniche di costruzione delle fattorie del II° sec. a.C.
L’ultimo piano del museo ospita la suggestiva sezione sul simposio etrusco; come nel caso della sezione sulla donna anche qui il visitatore è virtualmente invitato a visitare l’abitazione di un principe etrusco “Aranth”; è quindi possibile vedere la ricostruzione dal vero della sala del banchetto con i triclini dove gli etruschi consumavano il pasto, insieme alle loro mogli con grande scandalo per i costumi dell’epoca ; nella sala sono inoltre esposti i vari oggetti rituali e di uso comune connessi con il consumo dei cibi, in particolare della carne, e del vino bevanda allora associata al contatto con il divino.
L’ultima sezione è dedicata ai monumenti di età romana presenti nel territorio di Chianciano Terme; due imponenti monumenti di questo periodo, infatti, sono legati alle acque: una monumentale cisterna a piccoli vani voltati della villa delle Camerelle, collegata a un acquedotto, e il complesso termale in corso di scavo nella centralissima località di “Mezzomiglio”.